giovedì 23 dicembre 2010
Cercare casa a Barcellona
Nei primi giorni che starete a Barcellona dovrete trovare una sistemazione provvisoria mentre cercate casa: può essere la casa di un amico che vi può ospitare per qualche giorno o può essere l'ostello. Se state nell'ostello, potreste conoscere qualche erasmus che cerca anche lui casa e spesso negli ostelli si instaurano delle amicizie. Inoltre, l'ostello, essendo molto economico, è molto frequentato da erasmus.
Dopo aver trovato una sistemazione provvisoria, dovrete cercare un cellulare spagnolo. In Spagna sconsiglio di usare il cellulare per telefonare perchè costa molto. Quindi, bisogna farsi una sim spagnola. Di solito per avere una sim spagnola bisogna anche comprare il cellulare con già la sim dentro. Infatti, quasi tutti gli erasmus per questo motivo hanno lo stesso cellulare. Con il cellulare spagnolo potrete chiamare per le case oppure per sentirsi con gli amici conosciuti a Barcellona.
Sorge la domanda. Cercate una residenza per studenti oppure un appartamento? Vi dico che la residenza per studenti hanno prezzi altissimi. Quindi, è molto meglio cercarsi un appartamento. Ci sono due modi per cercare casa. Il primo modo è vedere gli annunci che stanno di solito appesi nelle università. Mentre invece il secondo è vedere su internet. Cercando su internet si può vedere spesso anche le foto dell'appartamento e proprio per questo motivo consiglio il secondo modo. Per cercare casa a Barcellona su internet ci sono due siti: idealista e loquo. Io per cercare casa ho usato il secondo perchè il primo non lo so usare. C'è invece uno che conosco che sa usare il primo, ma non il secondo. Comunque, andando su loquo, dovrete cliccare su compatir piso / alq habitaciòn per cercare un appartamento condiviso con altri studenti. Fatto ciò, troverete mille annunci di quelli che affittano la stanza. Consiglio di restringere il campo degli annunci a soli quelli che hanno nel testo la parola estudiantes poichè in questo modo sarete sicuri di trovare un appartamento di studenti. Per fare questo bisogna digitare la parola estudiantes, o meglio ancora erasmus perchè sarete sicuri di trovare una casa con altri erasmus. Ho deciso di restringere il campo dopo aver telefonato per una stanza e dopo quella telefonata avevo scoperto che il mio coinquilino sarebbe stato uno psicologo di cinquant'anni. Se vedete su loquo qualche annuncio interessante, in questo caso bisogna mandare un'email (quasi spesso su loquo c'è l'opzione di mandare il messaggio all'autore dell'annuncio) oppure telefonare per avere un appuntamento per vedere la casa.
Prima di vedere la casa, dovreste sapere che in Spagna non ci sono gli interni con scritto il cognome come succede solitamente in Italia, ma solo dei numeri. Questi numeri corrispondono al numero di piso e al numero della puerta. Per esempio un appartamento che si trova al primo piano ed è la prima porta che si trova sul piano, sul suo interno del citofono ci sarà scritto 1°1°. Quindi, oltre ad avere l'indirizzo dell'appartamento, dovrete chiedere anche il numero di piso e di puerta. Quello che vi farà vedere la casa può essere il proprietario oppure un inquilino dell'appartamento, ma talvolta il proproprietario e l'inquilino possono essere la stessa cosa. Se parlate con il proprietario e gli dite che la casa è di vostro gradimento, avrete sicuramente la casa. Mentre invece se parlate con l'inquilino o con gli inquilini della casa, il discorso è un altro. Avete presente quella scena del film L'appartamento spagnolo dove c'è il protagonista che viene sottoposto a un'intervista fatta dagli inquilini dell'appartamento? Nella vostra ricerca della casa avviene più o meno così. Gli inquilini vedono tutti quelli che sono interessanti alla casa, si consultano fra di loro e poi chiamano l'aspirante inquilino della stanza. Dunque, c'è questa selezione e ,se uno è fortunato, viene scelto.
E' importante chiedere quali sono le regole che ci sono in questo appartamento. Una di queste è pulire l'appartamento e si fanno sempre i turni di pulizia. Se andate a vivere con degli argentini, vi avverto che essi sono molto severi nella pulizia. Chiedete anche se potete ospitare qualcuno per qualche giorno a casa, caso mai venisse qualche amico o un familiare a trovarvi, come succede nel film L'appartamento spagnolo. Chiedere le regole dell'appartamento è importante anche per sapere cosa si può fare e cosa non si può fare nell'appartamento.
Un'ultima cosa. Per cercare una casa è importante sapere un minimo di spagnolo. Comunque, vi lascio un piccolo glossario.
Spagnolo/Italiano
Piso/Appartamento
Se alquila/Si affitta
Se busca/Si cerca
Chico/Ragazzo
Chica/Ragazza
Habitaciòn/Stanza
Calefacciòn/Riscaldamento
Ventana/Finestra
interior/interna
exterior/esterna
Comedor/Sala da pranzo
Cocina/ Cucina
Baño/Bagno
Fianza/Deposito
Direcciòn/Indirizzo
lunedì 20 dicembre 2010
Compleanno ai tempi del reggae
Il 18 dicembre e' stato il mio compleanno, il mio primo compleanno che festeggio fuori Roma. Per l'occasione e' venuta a trovarmi Giulia, mia sorella, da Monaco e l'ho ospitata nella mia stanza per tutto il week-end.
Per il mio compleanno io, Giulia e Francesca, la ex-inquilina della mia stanza, siamo andati a mangiarci delle tapas in un locale tra il porto e la fine della Rambla. Ad un certo punto Francesca e' uscita dal locale e qualche minuto dopo e' ritornata con un tiramisu' con una candela sopra. Aveva pure chiesto di spegnere al proprietario per qualche minuto le luci affinchè vedessimo solo la luce della candela. C'è stato il classico buon compleanno e, espresso il mio desiderio, ho soffiato sulla candela. Abbiamo ovviamente poi mangiato il tiramisu.
Dopo essere usciti dal locale c'e' stata la seconda parte della serata. Mi sono sentiti con dei miei amici bolognesi e ci siamo dati appuntamento a Plaça Catalunya all'inizio della Rambla. Appena sono arrivati tutti ci siamo diretti in una piazzetta per berci qualcosa perche' se bevi per strada e vieni sorpreso sul fatto dai poliziotti, ti fanno una multa. In questa piazzetta abbiamo incontrato l'inquilino di Matteo che e' un polacco che ama molto bere. Insieme al polacco c'era un suo amico spagnolo che parlavano tra di loro inglese perche' il polacco non parla spagnolo e lo parla solo quando e' ubriaco. Siamo stati in piazzetta circa una mezz'ora. Abbiamo salutato il polacco e lo spagnolo. Fatto cio', ci siamo diretti alla metro per andare in questo locale dove si suonava musica reggae. Alla metro abbiamo salutato Francesca poiche' voleva ritornare a casa ed e' stata molto gentile perche' appena e' arrivata a casa ha preso il materasso e l'ha messo nella mia stanza con varie coperte.
Siamo scesi alla fermata La Pau della L4. Questo locale e' proprio nascosto. Per arrivarci abbiamo seguito due africani. Ad un certo punto i due africani si sono fermati e hanno bussato a una porta e da dentro hanno aperto la porta. Se non ci fossero stati i due africani, non saremmo mai arrivati a questo locale poiche' e' proprio nascosto e non c'e' nessun cartello. In realta' non e' un vero locale, ma è in realta' un garage. In questo locale poi i neri non pagano, ma i bianchi si e il biglietto di entrata e' di cinque euro. Il locale da dentro era carino e la maggior parte delle persone che stavano nel locale erano neri. C'era una jam session di musica reggae e quasi tutta la band era composta dai neri, anche se spesso si vedeva qualche volta un bianco suonare. Tra le varie canzoni che hanno suonato ho riconociuto No woman no cry di Bob Marley. Non avrei mai immaginato di passare il mio compleanno in locale underground di Barcellona con musica reggae. Io e Giulia siamo ritornati a casa all'incirca alle sei e ho scoperto che il sabato la metro e' aperta tutta la notte. Cosi, per ritornare abbiamo preso la metro. Abbiamo dormito fino alle quattro del pomeriggio e per colazione siamo usciti a prendere cioccolato e churros.
Direi che e' stato un bel compleanno. Anzi, è stato il più bel compleanno della mia vita.
venerdì 17 dicembre 2010
NIE
Io sono andato a farlo in una questura che si trova a Carrer Balmes 192, anche se mi avevano detto che si trovava al 190. Io non ho trovato molta fila, ma ci ho messo circa un'ora. Tutta colpa della burocrazia. Si deve fare inanzittutto una fotocopia della carta di identita'. Quindi, sono uscito dalla questura e sono andato a fare la fotocopia del documento. Fatto cio', ritorno nella questura. Riempo il modulo che mi danno, prendo il ticket e aspetto il mio turno. L'impiegato digita per un po sulla tastiera. Qualche minuto dopo mi riconsegna i due fogli (il modulo e la fotocopia del documento), piu' un terzo che è un foglio con cui devo pagare una tassa da dieci euro. Esco e vado in una banca vicino. Nella banca faccio una fila corta, ma appena arriva il mio turno mi dicono che devo pagare la tassa dal bancomat, perche' non posso pagare in contanti. Sul bancomat ci sono le istruzioni come fare per pagare una tassa, ma non me lo fa fare. Dopo aver inserito la carta di credito faccio almeno quattro tentativi, ma niente. Allora, vado nella banca di fronte. Chiedo se posso pagare qui le tasse. Mi dicono che in questa banca si possono pagare le tasse solo se si ha un conto corrente spagnolo e mi dicono di andare alla cassa di Galizia. Esco e chiedo al primo passante dove possa essere questa cassa di Galizia, ma mi dice che posso pagare la tassa anche li e mi indica la prima banca. Cosi', ritorno nella prima banca e faccio l'ultimo tentativo con il bancomat e ovviamente non mi fa pagare la tassa. Dico allora all'impiegato che il bancomat non mi fa pagare la tassa e mi spiega che con la carta che ho non posso pagare le tasse in questa banca. Allora, cerco un' altra banca vicina. Cosi, vado in una terza banca e riesco finalmente a pagare questa maledetta tassa (non c'e' neanche fila). Mi chiedo perche' nella prima banca non si poteva pagare in contanti, mentre nella terza si. Fatto cio', ritorno in questura. Non devo aspettare molto e arriva il mio turno. L'impiegato finisce le ultime pratiche e alla fine mi da un foglio verde. Questo foglio verde e' il mio N.I.E.
mercoledì 15 dicembre 2010
Calefacciòn
martedì 14 dicembre 2010
Io non mi sento italiano
Vi ricordate un mio post in cui parlavo degli scontri a Barcellona? Oggi sta avvenendo la stessa cosa in Italia, a Roma. Il motivo è che oggi c'è stato il voto di fiducia per il governo. Le cose stanno così. Se fosse passata la sfiducia, il governo sarebbe caduto e Berlusconi se ne sarebbe andato e di conseguenza il decreto Gelmini sarebbe andato a quel paese. Se invece fosse passata la fiducia, questo governo ci sarebbe ancora. Purtroppo è avvenuta la seconda ipotesi: 314 contro 311, con 2 astenuti e anche con 162 si al senato.
Come è successo tutto ciò? Una finiana, anzi una ex-finiana, ha cambiato all'ultimo momento il suo voto, Catia Polidori. Lei è proprietaria del CEPU. Dicono che l'abbiano minacciata. Se non avesse votato per la fiducia, la sua azienda sarebbe stata chiusa. Cazzo. Non puoi cambiare voto all'ultimo momento. Non è normale. Comunque, questo si chiama corruzione. Berlusconi vince solo se compra i voti. Per non parlare del fatto di quei tre che si sono astenuti. Cazzo. Sei un parlamentare, sei pagato per fare il tuo lavoro e non lo fai. Questi sono i nostri politici.
Come diceva Gaber, io non mi sento italiano. Sarebbe molto meglio, ma molto meglio rimanere in Spagna.
lunedì 13 dicembre 2010
Per scoprire dobbiamo andarcene
Domenica si e' svolta la manifestazione sulla Rambla contro il decreto Gelmini a Barcellona. Gli italiani a Barcellona (studenti, ricercatori, lavoratori), la maggior parte erasmus, hanno deciso di fare un flashmob sulla Rambla per ribadire quanto e' importante la cultura: ad un certo punto ci siamo seduti e ognuno leggeva il proprio libro che si era portato da casa. C'e' stato inoltre chi ha letto il comunicato in italiano e dopo una ragazza l'ha letto in catalano. Fatto cio', ci siamo alzati tutti e ci siamo diretti verso la statua di Cristoforo Colombo.
Quattro o cinque persone erano salite sulla statua di Cristoforo Colombo per appendere uno striscione. Sullo striscione c'era scritto questo "Per scoprire dobbiamo andarcene". Cristoforo rappresenta per antonomasia l'italiano che dovette fuggire dall'Italia per scoprire e si puo' dire il primo caso di cervello in fuga. Se Cristoforo Colombo non fosse mai andato via dall'Italia, non avrebbe mai scoperto l'America. Le persone che sono salite sulla statua di Colombo e hanno appeso la statua di Colombo, l'hanno fatto sapendo a cosa andavano incontro, visto che ne il flashmob ne l'azione sulla statua di Colombo non erano stati autorizzati dai Mossos, cioe' dalla polizia locale. Appena abbiamo visto arrivare i mossos, ce ne siamo andati via tutti. Comunque, prima che ce ne andassimo, abbiamo fatto in tempo a leggere un pezzo della Divina Commedia di Dante Alighieri e mi pare di ricordare che fosse il sesto canto del Purgatorio dove si parlava di bordello e si riferiva allo stato bordello in cui l'Italia si trova.
La parola d'ordine di questo flashmob era "sfiduciamoli tutti". Il motivo e' per via del voto di fiducia che si terra' il 14 dicembre. Se tutto va bene, il governo cadra' e di conseguenza non ci sara' nessun decreto Gelmini. Siamo ottimisti.
giovedì 9 dicembre 2010
Primo esame nell'università spagnola
venerdì 3 dicembre 2010
Di dove sei?
Come al solito oggi vado alla caffetteria dell'università per prendere un panino. Dopo aver chiesto il panino, la signora della caffetteria mi chiede "De donde eres?" e io le rispondo "Soy de Italia". Da qui in poi la conversazione diventa in italiano. "Di che parte?" mi domanda. "Di Roma". "Che zona?" "Piazza Bologna." "Ho riconosciuto il tuo accento. Ho vissuto per sei anni a Roma, ai Parioli, Villaggio Azzurro, andando verso Ostia." "Sei in Erasmus. Per quanto rimani a Barcellona?". "Fino alla fine di Marzo".
Cazzo. Ho scoperto di avere un accento romano. Ero convinto di non averlo. Quando ho chiesto un panino alla signora in spagnolo, lei ha riconosciuto subito il mio accento romano. Ho sempre pensato di non avere questo accento perchè alcuni dicono che non parlo bene l'italiano. Se ho questo accento romano, vuol dire che sono italiano al cento per cento. Il punto è che quando parli una lingua che non è la tua, conserverai sempre l'accento del luogo da cui vieni. Da notare Alberto Sordi che in Un americano a Roma cerca di parlare un inglese americano, ma si nota il suo accento romano. La questione dell'accento vale anche nell'italiano. Facendo questa estate l'animatore, anche se per breve periodo, ho imparato a riconoscere gli accenti del clienti del villaggio che venivano da tutte le regioni d'Italia. Comunque, anche se parli bene una lingua straniera, conserverai sempre il tuo accento originario. Per spiegarvi questo, vi racconto questa cosa. La moglie del defunto ingegner Vasetti, nonostante viva da anni in Italia, ha conservato quel tipico accento inglese, per essere più precisi, un accento britannico. Ci sono delle rare eccezioni. Se avete letto il mio post precedente, c'è questo catalano che parla un italiano perfetto e non si sente neanche il suo accento catalano, ma lo parla perfino con un accento toscano.
A proposito di accento, vi voglio raccontare che cosa mi è successo ieri sera. Prima che me ne andassi in camera mia, il giapponese mi ha regalato un libro in inglese, Il codice da Vinci di Dan Brown. Allora, per ringraziarlo gli dico "arigatou gozaimasu" e lui si mette a ridere. Si vede che era divertente il modo in cui l'avevo detto. Comunque sia, è molto gentile il giapponese per avermi fatto un regalo. Dovrò fargli anch'io un regalo poichè una gentilezza si ricambia.
mercoledì 1 dicembre 2010
Un poliglotta eccezionale
Avete visto i due video? Sono due poliglotti che si trovano su youtube, il primo è italiano, mentre il secondo è inglese. Inoltre, questi due poliglotti hanno fatto pure un video insieme. Per chi non lo sapesse, poliglotta è colui che sa parlare più di una lingua, arrivando perfino a 16 lingue come l'inglese. Perchè vi parlo dei poliglotti? Ieri sera sono stato di nuovo a un tandem linguistico organizzato dall'ESN e ho conosciuto un poliglotta.
Il tandem si tiene di nuovo al Champechano Restaurant. Vado come sempre al tavolo di Castellano - Catalano/Italiano. Ritrovo Pasquale, di cui ora sono vicino di casa, ma spero per poco, e ci sono facce nuove come delle ragazze italiane e due catalani. Uno di questi, uno dell'ESN, Alex, mi era sembrato italiano quando l'ho sentito parlare la prima volta in italiano. Cazzo. Parla un italiano perfetto. Aveva un tipico accento toscano, ma poteva parlare anche con l'accento romano e così via. Si vede che frequentava molti italiani. Conosce molte espressioni italiane. Sa parlare spagnolo, catalano, italiano, francese, tedesco, polacco, inglese e non mi ricordo quale altre lingue sapesse parlare, ma è un vero poliglotta. Si vede che è portato per le lingue. Invece l'altro catalano era venuto al nostro tavolo per imparare l'italiano poichè non sapeva nessuna parola di italiano. Mi sono improvvisato professore di italiano e non vi dico che risate.
Inoltre, in questa serata ho scoperto che non sono l'unico che ha avuto problemi con inquilini argentini. Ho conosciuto questa italiana, peraltro di Roma, che vive con una argentina che le dice di pulire, anche se in realtà lei ha già pulito, e così le tocca pulire di nuovo. Si vede che è una cosa tipica degli argentini. Così, questa romana sta decidendo di cambiare casa.
Per salutarvi vi dico bella zio. E' un saluto romano che ho insegnato al catalano. Quindi, bella zio!!!