giovedì 23 dicembre 2010
Cercare casa a Barcellona
Nei primi giorni che starete a Barcellona dovrete trovare una sistemazione provvisoria mentre cercate casa: può essere la casa di un amico che vi può ospitare per qualche giorno o può essere l'ostello. Se state nell'ostello, potreste conoscere qualche erasmus che cerca anche lui casa e spesso negli ostelli si instaurano delle amicizie. Inoltre, l'ostello, essendo molto economico, è molto frequentato da erasmus.
Dopo aver trovato una sistemazione provvisoria, dovrete cercare un cellulare spagnolo. In Spagna sconsiglio di usare il cellulare per telefonare perchè costa molto. Quindi, bisogna farsi una sim spagnola. Di solito per avere una sim spagnola bisogna anche comprare il cellulare con già la sim dentro. Infatti, quasi tutti gli erasmus per questo motivo hanno lo stesso cellulare. Con il cellulare spagnolo potrete chiamare per le case oppure per sentirsi con gli amici conosciuti a Barcellona.
Sorge la domanda. Cercate una residenza per studenti oppure un appartamento? Vi dico che la residenza per studenti hanno prezzi altissimi. Quindi, è molto meglio cercarsi un appartamento. Ci sono due modi per cercare casa. Il primo modo è vedere gli annunci che stanno di solito appesi nelle università. Mentre invece il secondo è vedere su internet. Cercando su internet si può vedere spesso anche le foto dell'appartamento e proprio per questo motivo consiglio il secondo modo. Per cercare casa a Barcellona su internet ci sono due siti: idealista e loquo. Io per cercare casa ho usato il secondo perchè il primo non lo so usare. C'è invece uno che conosco che sa usare il primo, ma non il secondo. Comunque, andando su loquo, dovrete cliccare su compatir piso / alq habitaciòn per cercare un appartamento condiviso con altri studenti. Fatto ciò, troverete mille annunci di quelli che affittano la stanza. Consiglio di restringere il campo degli annunci a soli quelli che hanno nel testo la parola estudiantes poichè in questo modo sarete sicuri di trovare un appartamento di studenti. Per fare questo bisogna digitare la parola estudiantes, o meglio ancora erasmus perchè sarete sicuri di trovare una casa con altri erasmus. Ho deciso di restringere il campo dopo aver telefonato per una stanza e dopo quella telefonata avevo scoperto che il mio coinquilino sarebbe stato uno psicologo di cinquant'anni. Se vedete su loquo qualche annuncio interessante, in questo caso bisogna mandare un'email (quasi spesso su loquo c'è l'opzione di mandare il messaggio all'autore dell'annuncio) oppure telefonare per avere un appuntamento per vedere la casa.
Prima di vedere la casa, dovreste sapere che in Spagna non ci sono gli interni con scritto il cognome come succede solitamente in Italia, ma solo dei numeri. Questi numeri corrispondono al numero di piso e al numero della puerta. Per esempio un appartamento che si trova al primo piano ed è la prima porta che si trova sul piano, sul suo interno del citofono ci sarà scritto 1°1°. Quindi, oltre ad avere l'indirizzo dell'appartamento, dovrete chiedere anche il numero di piso e di puerta. Quello che vi farà vedere la casa può essere il proprietario oppure un inquilino dell'appartamento, ma talvolta il proproprietario e l'inquilino possono essere la stessa cosa. Se parlate con il proprietario e gli dite che la casa è di vostro gradimento, avrete sicuramente la casa. Mentre invece se parlate con l'inquilino o con gli inquilini della casa, il discorso è un altro. Avete presente quella scena del film L'appartamento spagnolo dove c'è il protagonista che viene sottoposto a un'intervista fatta dagli inquilini dell'appartamento? Nella vostra ricerca della casa avviene più o meno così. Gli inquilini vedono tutti quelli che sono interessanti alla casa, si consultano fra di loro e poi chiamano l'aspirante inquilino della stanza. Dunque, c'è questa selezione e ,se uno è fortunato, viene scelto.
E' importante chiedere quali sono le regole che ci sono in questo appartamento. Una di queste è pulire l'appartamento e si fanno sempre i turni di pulizia. Se andate a vivere con degli argentini, vi avverto che essi sono molto severi nella pulizia. Chiedete anche se potete ospitare qualcuno per qualche giorno a casa, caso mai venisse qualche amico o un familiare a trovarvi, come succede nel film L'appartamento spagnolo. Chiedere le regole dell'appartamento è importante anche per sapere cosa si può fare e cosa non si può fare nell'appartamento.
Un'ultima cosa. Per cercare una casa è importante sapere un minimo di spagnolo. Comunque, vi lascio un piccolo glossario.
Spagnolo/Italiano
Piso/Appartamento
Se alquila/Si affitta
Se busca/Si cerca
Chico/Ragazzo
Chica/Ragazza
Habitaciòn/Stanza
Calefacciòn/Riscaldamento
Ventana/Finestra
interior/interna
exterior/esterna
Comedor/Sala da pranzo
Cocina/ Cucina
Baño/Bagno
Fianza/Deposito
Direcciòn/Indirizzo
lunedì 20 dicembre 2010
Compleanno ai tempi del reggae
Il 18 dicembre e' stato il mio compleanno, il mio primo compleanno che festeggio fuori Roma. Per l'occasione e' venuta a trovarmi Giulia, mia sorella, da Monaco e l'ho ospitata nella mia stanza per tutto il week-end.
Per il mio compleanno io, Giulia e Francesca, la ex-inquilina della mia stanza, siamo andati a mangiarci delle tapas in un locale tra il porto e la fine della Rambla. Ad un certo punto Francesca e' uscita dal locale e qualche minuto dopo e' ritornata con un tiramisu' con una candela sopra. Aveva pure chiesto di spegnere al proprietario per qualche minuto le luci affinchè vedessimo solo la luce della candela. C'è stato il classico buon compleanno e, espresso il mio desiderio, ho soffiato sulla candela. Abbiamo ovviamente poi mangiato il tiramisu.
Dopo essere usciti dal locale c'e' stata la seconda parte della serata. Mi sono sentiti con dei miei amici bolognesi e ci siamo dati appuntamento a Plaça Catalunya all'inizio della Rambla. Appena sono arrivati tutti ci siamo diretti in una piazzetta per berci qualcosa perche' se bevi per strada e vieni sorpreso sul fatto dai poliziotti, ti fanno una multa. In questa piazzetta abbiamo incontrato l'inquilino di Matteo che e' un polacco che ama molto bere. Insieme al polacco c'era un suo amico spagnolo che parlavano tra di loro inglese perche' il polacco non parla spagnolo e lo parla solo quando e' ubriaco. Siamo stati in piazzetta circa una mezz'ora. Abbiamo salutato il polacco e lo spagnolo. Fatto cio', ci siamo diretti alla metro per andare in questo locale dove si suonava musica reggae. Alla metro abbiamo salutato Francesca poiche' voleva ritornare a casa ed e' stata molto gentile perche' appena e' arrivata a casa ha preso il materasso e l'ha messo nella mia stanza con varie coperte.
Siamo scesi alla fermata La Pau della L4. Questo locale e' proprio nascosto. Per arrivarci abbiamo seguito due africani. Ad un certo punto i due africani si sono fermati e hanno bussato a una porta e da dentro hanno aperto la porta. Se non ci fossero stati i due africani, non saremmo mai arrivati a questo locale poiche' e' proprio nascosto e non c'e' nessun cartello. In realta' non e' un vero locale, ma è in realta' un garage. In questo locale poi i neri non pagano, ma i bianchi si e il biglietto di entrata e' di cinque euro. Il locale da dentro era carino e la maggior parte delle persone che stavano nel locale erano neri. C'era una jam session di musica reggae e quasi tutta la band era composta dai neri, anche se spesso si vedeva qualche volta un bianco suonare. Tra le varie canzoni che hanno suonato ho riconociuto No woman no cry di Bob Marley. Non avrei mai immaginato di passare il mio compleanno in locale underground di Barcellona con musica reggae. Io e Giulia siamo ritornati a casa all'incirca alle sei e ho scoperto che il sabato la metro e' aperta tutta la notte. Cosi, per ritornare abbiamo preso la metro. Abbiamo dormito fino alle quattro del pomeriggio e per colazione siamo usciti a prendere cioccolato e churros.
Direi che e' stato un bel compleanno. Anzi, è stato il più bel compleanno della mia vita.
venerdì 17 dicembre 2010
NIE
Io sono andato a farlo in una questura che si trova a Carrer Balmes 192, anche se mi avevano detto che si trovava al 190. Io non ho trovato molta fila, ma ci ho messo circa un'ora. Tutta colpa della burocrazia. Si deve fare inanzittutto una fotocopia della carta di identita'. Quindi, sono uscito dalla questura e sono andato a fare la fotocopia del documento. Fatto cio', ritorno nella questura. Riempo il modulo che mi danno, prendo il ticket e aspetto il mio turno. L'impiegato digita per un po sulla tastiera. Qualche minuto dopo mi riconsegna i due fogli (il modulo e la fotocopia del documento), piu' un terzo che è un foglio con cui devo pagare una tassa da dieci euro. Esco e vado in una banca vicino. Nella banca faccio una fila corta, ma appena arriva il mio turno mi dicono che devo pagare la tassa dal bancomat, perche' non posso pagare in contanti. Sul bancomat ci sono le istruzioni come fare per pagare una tassa, ma non me lo fa fare. Dopo aver inserito la carta di credito faccio almeno quattro tentativi, ma niente. Allora, vado nella banca di fronte. Chiedo se posso pagare qui le tasse. Mi dicono che in questa banca si possono pagare le tasse solo se si ha un conto corrente spagnolo e mi dicono di andare alla cassa di Galizia. Esco e chiedo al primo passante dove possa essere questa cassa di Galizia, ma mi dice che posso pagare la tassa anche li e mi indica la prima banca. Cosi', ritorno nella prima banca e faccio l'ultimo tentativo con il bancomat e ovviamente non mi fa pagare la tassa. Dico allora all'impiegato che il bancomat non mi fa pagare la tassa e mi spiega che con la carta che ho non posso pagare le tasse in questa banca. Allora, cerco un' altra banca vicina. Cosi, vado in una terza banca e riesco finalmente a pagare questa maledetta tassa (non c'e' neanche fila). Mi chiedo perche' nella prima banca non si poteva pagare in contanti, mentre nella terza si. Fatto cio', ritorno in questura. Non devo aspettare molto e arriva il mio turno. L'impiegato finisce le ultime pratiche e alla fine mi da un foglio verde. Questo foglio verde e' il mio N.I.E.
mercoledì 15 dicembre 2010
Calefacciòn
martedì 14 dicembre 2010
Io non mi sento italiano
Vi ricordate un mio post in cui parlavo degli scontri a Barcellona? Oggi sta avvenendo la stessa cosa in Italia, a Roma. Il motivo è che oggi c'è stato il voto di fiducia per il governo. Le cose stanno così. Se fosse passata la sfiducia, il governo sarebbe caduto e Berlusconi se ne sarebbe andato e di conseguenza il decreto Gelmini sarebbe andato a quel paese. Se invece fosse passata la fiducia, questo governo ci sarebbe ancora. Purtroppo è avvenuta la seconda ipotesi: 314 contro 311, con 2 astenuti e anche con 162 si al senato.
Come è successo tutto ciò? Una finiana, anzi una ex-finiana, ha cambiato all'ultimo momento il suo voto, Catia Polidori. Lei è proprietaria del CEPU. Dicono che l'abbiano minacciata. Se non avesse votato per la fiducia, la sua azienda sarebbe stata chiusa. Cazzo. Non puoi cambiare voto all'ultimo momento. Non è normale. Comunque, questo si chiama corruzione. Berlusconi vince solo se compra i voti. Per non parlare del fatto di quei tre che si sono astenuti. Cazzo. Sei un parlamentare, sei pagato per fare il tuo lavoro e non lo fai. Questi sono i nostri politici.
Come diceva Gaber, io non mi sento italiano. Sarebbe molto meglio, ma molto meglio rimanere in Spagna.
lunedì 13 dicembre 2010
Per scoprire dobbiamo andarcene
Domenica si e' svolta la manifestazione sulla Rambla contro il decreto Gelmini a Barcellona. Gli italiani a Barcellona (studenti, ricercatori, lavoratori), la maggior parte erasmus, hanno deciso di fare un flashmob sulla Rambla per ribadire quanto e' importante la cultura: ad un certo punto ci siamo seduti e ognuno leggeva il proprio libro che si era portato da casa. C'e' stato inoltre chi ha letto il comunicato in italiano e dopo una ragazza l'ha letto in catalano. Fatto cio', ci siamo alzati tutti e ci siamo diretti verso la statua di Cristoforo Colombo.
Quattro o cinque persone erano salite sulla statua di Cristoforo Colombo per appendere uno striscione. Sullo striscione c'era scritto questo "Per scoprire dobbiamo andarcene". Cristoforo rappresenta per antonomasia l'italiano che dovette fuggire dall'Italia per scoprire e si puo' dire il primo caso di cervello in fuga. Se Cristoforo Colombo non fosse mai andato via dall'Italia, non avrebbe mai scoperto l'America. Le persone che sono salite sulla statua di Colombo e hanno appeso la statua di Colombo, l'hanno fatto sapendo a cosa andavano incontro, visto che ne il flashmob ne l'azione sulla statua di Colombo non erano stati autorizzati dai Mossos, cioe' dalla polizia locale. Appena abbiamo visto arrivare i mossos, ce ne siamo andati via tutti. Comunque, prima che ce ne andassimo, abbiamo fatto in tempo a leggere un pezzo della Divina Commedia di Dante Alighieri e mi pare di ricordare che fosse il sesto canto del Purgatorio dove si parlava di bordello e si riferiva allo stato bordello in cui l'Italia si trova.
La parola d'ordine di questo flashmob era "sfiduciamoli tutti". Il motivo e' per via del voto di fiducia che si terra' il 14 dicembre. Se tutto va bene, il governo cadra' e di conseguenza non ci sara' nessun decreto Gelmini. Siamo ottimisti.
giovedì 9 dicembre 2010
Primo esame nell'università spagnola
venerdì 3 dicembre 2010
Di dove sei?
Come al solito oggi vado alla caffetteria dell'università per prendere un panino. Dopo aver chiesto il panino, la signora della caffetteria mi chiede "De donde eres?" e io le rispondo "Soy de Italia". Da qui in poi la conversazione diventa in italiano. "Di che parte?" mi domanda. "Di Roma". "Che zona?" "Piazza Bologna." "Ho riconosciuto il tuo accento. Ho vissuto per sei anni a Roma, ai Parioli, Villaggio Azzurro, andando verso Ostia." "Sei in Erasmus. Per quanto rimani a Barcellona?". "Fino alla fine di Marzo".
Cazzo. Ho scoperto di avere un accento romano. Ero convinto di non averlo. Quando ho chiesto un panino alla signora in spagnolo, lei ha riconosciuto subito il mio accento romano. Ho sempre pensato di non avere questo accento perchè alcuni dicono che non parlo bene l'italiano. Se ho questo accento romano, vuol dire che sono italiano al cento per cento. Il punto è che quando parli una lingua che non è la tua, conserverai sempre l'accento del luogo da cui vieni. Da notare Alberto Sordi che in Un americano a Roma cerca di parlare un inglese americano, ma si nota il suo accento romano. La questione dell'accento vale anche nell'italiano. Facendo questa estate l'animatore, anche se per breve periodo, ho imparato a riconoscere gli accenti del clienti del villaggio che venivano da tutte le regioni d'Italia. Comunque, anche se parli bene una lingua straniera, conserverai sempre il tuo accento originario. Per spiegarvi questo, vi racconto questa cosa. La moglie del defunto ingegner Vasetti, nonostante viva da anni in Italia, ha conservato quel tipico accento inglese, per essere più precisi, un accento britannico. Ci sono delle rare eccezioni. Se avete letto il mio post precedente, c'è questo catalano che parla un italiano perfetto e non si sente neanche il suo accento catalano, ma lo parla perfino con un accento toscano.
A proposito di accento, vi voglio raccontare che cosa mi è successo ieri sera. Prima che me ne andassi in camera mia, il giapponese mi ha regalato un libro in inglese, Il codice da Vinci di Dan Brown. Allora, per ringraziarlo gli dico "arigatou gozaimasu" e lui si mette a ridere. Si vede che era divertente il modo in cui l'avevo detto. Comunque sia, è molto gentile il giapponese per avermi fatto un regalo. Dovrò fargli anch'io un regalo poichè una gentilezza si ricambia.
mercoledì 1 dicembre 2010
Un poliglotta eccezionale
Avete visto i due video? Sono due poliglotti che si trovano su youtube, il primo è italiano, mentre il secondo è inglese. Inoltre, questi due poliglotti hanno fatto pure un video insieme. Per chi non lo sapesse, poliglotta è colui che sa parlare più di una lingua, arrivando perfino a 16 lingue come l'inglese. Perchè vi parlo dei poliglotti? Ieri sera sono stato di nuovo a un tandem linguistico organizzato dall'ESN e ho conosciuto un poliglotta.
Il tandem si tiene di nuovo al Champechano Restaurant. Vado come sempre al tavolo di Castellano - Catalano/Italiano. Ritrovo Pasquale, di cui ora sono vicino di casa, ma spero per poco, e ci sono facce nuove come delle ragazze italiane e due catalani. Uno di questi, uno dell'ESN, Alex, mi era sembrato italiano quando l'ho sentito parlare la prima volta in italiano. Cazzo. Parla un italiano perfetto. Aveva un tipico accento toscano, ma poteva parlare anche con l'accento romano e così via. Si vede che frequentava molti italiani. Conosce molte espressioni italiane. Sa parlare spagnolo, catalano, italiano, francese, tedesco, polacco, inglese e non mi ricordo quale altre lingue sapesse parlare, ma è un vero poliglotta. Si vede che è portato per le lingue. Invece l'altro catalano era venuto al nostro tavolo per imparare l'italiano poichè non sapeva nessuna parola di italiano. Mi sono improvvisato professore di italiano e non vi dico che risate.
Inoltre, in questa serata ho scoperto che non sono l'unico che ha avuto problemi con inquilini argentini. Ho conosciuto questa italiana, peraltro di Roma, che vive con una argentina che le dice di pulire, anche se in realtà lei ha già pulito, e così le tocca pulire di nuovo. Si vede che è una cosa tipica degli argentini. Così, questa romana sta decidendo di cambiare casa.
Per salutarvi vi dico bella zio. E' un saluto romano che ho insegnato al catalano. Quindi, bella zio!!!
martedì 30 novembre 2010
Trasloco
Così, dopo aver finito pulito la stanza e finito le valigie, decido di chiamare un taxi perchè non riesco ad andare in metro con tutta la mia roba che vedete nella prima foto. Mentre aspetto il taxi, mi guardo un po di tele. Passano cinque minuti, suonano al citofono e il taxi è arrivato. Saluto il tedesco, a differenza dell'argentino che non si è nemmeno degnato di salutarmi e non mi ha nemmeno rivolto una parola prima che uscisse. Quando dico al tedesco che me ne vado, ha fatto una faccia attonita. Non sapeva nemmeno che me ne andassi. Strano che non lo sapesse visto che il giorno prima gli avevo chiesto a che ora veniva la ragazza che doveva vedere la mia stanza. Mi chiede se me ne vado per mia volontà. Gli spiego che l'argentino mi cacciato perchè secondo lui non pulivo mai l'appartamento. Chiedo al tedesco se può aiutarmi a portare le valigie fino al taxi e gentilmente mi da il suo aiuto. Dopo aver messo le valiglie nel taxi, saluto il tedesco e lo ringrazio. Così, me ne vado dall'appartamento in cui ho convissuto, ma non socializzato, con il tedesco, la catalana e l'argentino, e non ho nemmeno riavuto indietro la fianza cioè il deposito che ho dovuto versare quando ho preso la casa.
Il taxi mi porta nei pressi di Mercat di Sant Antoni dove ho trovato una sistemazione provvisoria. Nel viaggio da Congres a Sant Antoni ho scoperto che tassametro va avanti, anche se il taxi è fermo. Il taxista mi dice che gli devo dare 17, 40 euro, ma gli dico che ho solo 16 euro in contanti e dovrò ritirare altri soldi, ma mi fa lo sconto poichè vede che ho solo quei soldi e gli i 16 euro. Così, arrivo nella nuova casa. Be, nuova non direi visto che ci sono già stato. Comunque, Karim, il proprietario e inquilino dell'appartamento, è più simpatico dei miei ex-inqulini. Con lui almeno socializzo. Oltre a noi due, in questo appartamento c'è anche uno studente giapponese. Chissà se, mentre sto qui, mi può insegnare un po' di giapponese. Ora che ho un tetto dove stare, la ricerca della casa prosegue. Adesso che sto dalle parti di Sant Antoni, non ho più la palestra vicina. L'appartamento che voglio deve essere un appartamento di studenti e deve avere sopprattutto la calefacciòn cioè il riscaldamento perchè non voglio ammalarmi con il freddo che fa. Già una volta mi sono ammalato e così, dopo essere guarito, sono andato a comprarmi un calefactor ceramico cioè una stufetta che riscalda abbastanza la stanza e non vi dico che si sta molto meglio con questo calefactor. Avere un po' di calore è importante visto che si sta avvicinando l'inverno e oggi faceva davvero freddo. Comunque sia, dopo aver posato le valigie e mangiato, sono andato vedere una casa. Allora, finalmente ho trovato un appartamento che abbia la calefacciòn, ma questa è casa è troppo lontana dall'università perchè questo appartamento si trova dalle parti di Parc Guell, mentre l'università si trova dalle parti di Glories. Così, la ricerca della casa continua.
lunedì 29 novembre 2010
Fermate il DDL e la fuga dei cervelli
Se in questo periodo prima della votazione gli studenti in Italiani protestano contro questa riforma occupando perfino gli atenei, gli studenti italiani all'estero non stanno con le mani in mano. Tutti gli studenti italiani che stanno all'stero per erasmus hanno deciso di protestare facendo una foto a uno striscione, dove per esempio ci sia scritto "anche gli erasmus non vogliono la riforma Gelmini" da mandare poi a varie testate giornalistiche. Hanno aderito a questa iniziativa quasi 40 citta' d'europa.
Noi studenti italiani di Barcellona ci siamo dati appuntamento via facebook domenica a Parc Guell alle 16.30 per fare questa foto. Sono andato a questo evento perche' giusto che dia il mio contributo. Sul posto trovo anche alcuni ragazzi italiani che conosco. Appena siamo tutti, cominciamo a fare la foto. Ci mettiamo in posa davanti alla lucertola di Gaudi' con lo striscione e i nostri fotografi fanno le foto. Saliamo in terrazza e facciamo un'altra foto sempre con lo striscione davanti al muro. Dopo aver finito la foto, cominciamo a fare una discussione su questa riforma. Quello che parla e' uno degli organizzatori, un italiano che sta a Barcellona non per erasmus, ma perche' e' quello che si definisce un cervello in fuga. Tra i vari presenti c'era anche qualche italiano che non era erasmus, ma semplicemente era venuto a trovare un amico a Barcellona e ha voluto partecipare a questo evento. Eravamo tantissimi. Dicono che abbiamo superato in numero quelli di Madrid.
Leggenda vuole che in quel momento a Parc Guell ci fosse anche la cugina della Gelmini. Sinceramente io non ci credo, pero' e' sicuro che fosse una signora italiana che era contro quello che facevamo e pare che avesse detto "anche a Barcellona rompete le palle".
Quello che abbiamo fatto a Parc Guell e' stato una cosa carina per protestare contro la riforma della Gelmini. Poi, in questo evento ho pure conosciuto una collega di Bologna. Solo che qui lei studia filosofia all'autonoma e c'è solo una materia di cinema, dove lei scrive le sceneggiature in spagnolo. Mi sono dimenticato di chiederle come si chiamava.
Se sui giornali vedrete delle foto di studenti erasmus con lo striscione, sappiate che io sono in una di quelle foto.
domenica 28 novembre 2010
Affittasi stanza - 300 euro
mercoledì 24 novembre 2010
Tandem Linguistico
lunedì 22 novembre 2010
Chi sono io? Cenerentola
In questo appartamento abbiamo fatto dei turni per pulire l'appartamento. Io questi turni li ho sempre rispettati. Quando c'è da pulire, io pulisco. Non mi piace vivere in un porcile. Quando l'argentino mi sollecita di pulire il bagno, io lo faccio, stessa cosa per la cucina e per il salotto.
Qualche giorno fa l'argentino mi ha detto che dovevo pulire l'appartamento cioè il il salotto, il bagno e la cucina. Sabato pomeriggio mi sono messo a pulire il salotto, il bagno e la cucina. La reazione dell'argentino? Cito le sue testuali parole: Que limpiaste? Allora gli ho fatto vedere ciò che avevo pulito. Niente. Non era soddisfatto. Non mi andava di litigare con lui. Gli dico allora che pulisco l'appartamento domani cioè domenica. Così, domenica mattina mi metto con grande impegno a pulire ciò che avevo già pulito il giorno prima. La pulizia della pulizia era venuta anche meglio del giorno prima. Era un appartamento davvero pulito. Non sapevo quale fosse la reazione dell'argentino, ma la risposta non tardò ad arrivare. La mattina del giorno dopo cioè oggi, prima di andare all'università trovo un messaggio dell'argentino che dice che lunedì è l'ultimo giorno per pulire l'appartamento o sennò dovrò lasciare l'appartamento. In realtà avevo già pensato di lasciare l'appartamento per via di alcuni problemi che ho in questa casa, ma mi serviva di trovare un'altra casa. L'argentino sarebbe stato capace di cacciarmi dall'appartamento, così decisi di pulire perfettamente l'appartamento, anche se non riuscivo a capire qual era il concetto di pulizia secondo l'argentino. Così, dopo essere andato a vedere una casa, sono ritornato nell'appartamento e mi sono improvvisato Cenerentola. Ci ho messo circa un'ora e mezza per pulire il salotto, il bagno e la cucina. Dopo la pulizia era tutto splendente. Ho deciso di fare come i giapponesi cioè di lasciare fuori dall'appartamento le scarpe per non sporcare ulteriormente la casa. Dopo aver pulito tutto sono finalmente andato in palestra in cui non riuscivo mai andarci poichè ero sempre malato per via di questa maledetta tosse che mi è finalmente passata. La sera ritorna l'argentino e gli faccio vedere ciò che avevo pulito con grande costanza. L'argentino mi ha detto che non ci voleva così tanto. Bene, per adesso lui è tranquillo.
Ora che ci penso, se dovrò cambiare casa, non avrò più la palestra vicina, a meno che non la trovi dalle parti della Sagrera.
giovedì 18 novembre 2010
Tosse spagnola
giovedì 11 novembre 2010
Lavoro di gruppo
Per un corso che sto seguendo in questo primo trimestre, mi sono aggregato a un gruppo di quattro ragazzi e in totale siamo in cinque. Sono due ragazzi e due ragazze. Devono essere del primo anno perchè hanno tutti diciotto anni. Uno di loro, sembra molto conoscere la cultura italiana. Conosce le parolacce italiane, Roberto Benigni, vari quotidiani italiani, e così via.
Oggi ci siamo riuniti fuori dalla caffetteria per fare questo lavoro di gruppo. Pensavo che essendoci io, parlassero in castigliano, mentre invece hanno parlato per tutto il tempo in catalano. Sembravo il protagonista de Il tredicesimo guerriero interpretato da Antonio Banderas. Se avete letto il mio post precedente, sapete di cosa parlo. Per tutto il tempo io non ho mai parlato considerando che capivo poco e non so ancora parlare il catalano. Quando mi dicevano cosa dovevo fare, me lo dicevano in castigliano perchè capivo meglio. Ci siamo divisi i compiti da fare a casa che poi uniremo insieme in un solo elaborato. Io faccio la ricerca, la scrivo in castigliano e poi loro la traduranno in catalano.
Allora, riesco a capire un po' di catalano perchè mi ricorda un dialetto italiano. In effetti, il catalano è una mescolanza di spagnolo, francese e italiano. Alla Pompeu Fabra ho conosciuto un ragazzo italiano di Salerno, Gaetano, che è a Barcellona per fare la tesi e lui non ha problemi a capire il catalano perchè gli ricorda appunto un dialetto del sud. Inoltre il catalano si parla in Sardegna, precisamente ad Alghero. Ho notato che quasi tutte le parole in catalano finisco in u come succede spesso nel sardo.
Che posso dire? Mi devo sbrigare a imparare il catalano perchè quasi tutte le lezioni sono in catalano, ma prima devo perfezionare il mio castigliano. Per il secondo trimestre saprò parlare e scrivere in catalano, o almeno ci provo.
martedì 9 novembre 2010
Come imparare lo spagnolo
1)Questo è il modo più semplice e banale. In realtà questo modo l'abbiamo usato tutti. Consiste in essere nati e cresciuti in Spagna. Si chiama metodo dell'assimilazione, metodo assimil. Come fa un bambino a imparare la propria lingua madre? Ascolta e assimila tutte le parole che sente intorno a lui da quando è piccolo. Dopo un pò incomincerà a dire le prime parole e così il bambino ha imparato la propria lingua madre. Dico sempre che i bambini nati e cresciuti in Inghilterra sono fortunati perchè da piccoli sanno già l'inglese. Mi chiedo cosa studino come lingua straniera a scuola.
2)Se per caso non siete nati e cresciuti in Spagna, per imparare lo spagnolo potete andare in Spagna per qualche mese o per un anno intero. Il metodo dell'assimilazione funziona anche quando siete adulti. Per spiegare meglio concetto, vi voglio parlare del film Il tredicesimo guerriero con Antonio Banderas. In questo film dodici guerrieri vichinghi dovranno stanare delle misteriose creature che minacciano un villaggio normanno, ma per farlo avranno bisogno di un tredicesimo guerriero, uno straniero e lo straniero è il personaggio arabo interpretato da Antonio Banderas. Inizialmente lui non parla lo svedese moderno che è lingua usata dai vichinghi nel film, ma, stando per qualche mese con loro e sentendoli sempre parlare, incomincia a parlare il loro idioma.
Si può andare in Spagna per qualche mese o un anno intero grazie a dei programmi europei di scambio culturale. Uno di questi è il famoso Erasmus. Grazie a questo erasmus, uno può andare a studiare in una qualsiasi università straniera dell'Europa. Il nome del programma viene da Erasmo da Rotterdam che aveva viaggiato moltissimo. Ritorno a parlare di cinema perchè c'è un film che parla proprio dell'Erasmus, L'appartamento spagnolo. In questo film Xavier, un ragazzo francese, potrà ottenere un lavoro al Ministero delle Finanze, ma ad una condizione, sapere perfettamente lo spagnolo. Decide così di partire per un anno in Spagna, precisamente a Barcellona, grazie all'erasmus. Si ritrova così a condivedere un appartamento con una belga, un tedesco, una britannica, un danese, un italiano e una spagnola. Questo film racconta molte cose vere dell'erasmus a Barcellona come i problemi riguardante la burocrazia e i problemi linguistici perchè in tutte le università di Barcellona si parla catalano.
Se per caso decideste di fare l'erasmus Barcellona per imparare lo spagnolo, non fatelo perchè, come ho già spiegato, nelle università barcellonesi quasi tutte le lezioni sono in catalano. Se volete imparare il vero castigliano, andate nelle università dove si parli appunto il castigliano. Lingua a parte, consiglio di fare l'erasmus a Barcellona perchè è una bellissima città. La Rambla è la cosa più bella di questa città.
Se poi decidete di andare a vivere proprio in Spagna, dopo anno o due parlerete uno spagnolo perfetto.
3)Seguire un corso di spagnolo. Chi ha avuto occasione, avrà seguito un corso di spagnolo organizzato dalla scuola, come ho fatto io alle medie. Eravamo pochissimi a fare questo corso. Mi pare che fossimo io, altri miei quattro compagni di classe e un altro di un'altra classe. Mi ricordo ancora la canzone che ci aveva fatto imparare l'insegnante che era di madrelingua spagnola e corrisponde all'italiano "Un elefante si dondolava...". Fare un liceo linguistico dove tra le lingue insegnate c'è lo spagnolo aiuta moltissimo ad imparare lo spagnolo e dopo la maturità uno riesce a parlare un perfetto spagnolo. Si possono seguire i corsi che organizzano le università, per esempio il CLA (Centro Linguistico Ateneo) di Roma Tre organizza corsi di lingue straniere, tra cui lo spagnolo, e se scegliete di fare all'università la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, il vostro spagnolo sarà pefetto. Inoltre, ci sono molte scuole di spagnolo dove gli insegnanti sono di madrelingua spagnola. A Roma c'è l'istituto Cervantes dove organizzano corsi di spagnolo. Si può seguire lo spagnolo anche in terra iberica e qui ritorniamo al secondo metodo. L'Enforex organizza questi corsi: si va per esempio a Valencia per imparare lo spagnolo per due settimane o un mese, stando o in un residence o in famiglia. Se state in famiglia, dopo le lezioni a casa sicuramente dovrete parlare in spagnolo.
4) Se per caso non volete spendere soldi per una scuola di spagnolo o non avete tempo per seguire le lezioni, potete sempre imparare lo spagnolo da autodidatta. Qualche anno fa insieme alla Repubblica si poteva prendere il corso di spagnolo, fascicolo con DVD. Purtroppo, ho solo il primo numero perchè , essendo il primo numero, era in omaggio assieme al quotidiano. Ogni DVD era interessante perchè oltre a mostrare le classiche lezioni di spagnolo, ti mostrava anche un episodio di una sitcom spagnola girata appunto per questo corso e questa sitcom ricordava molto Friends. Comunque sia, andate in una qualsiasi libreria e comprate una libro di grammatica spagnola, possibilmente con CD audio, impegnatevi a fare gli esercizi e il gioco è fatto. Aiuta moltissimo internet, consiglio questo sito dove potete trovare il coniugatore online dei verbi spagnoli elconjugador, e ovviamente youtube,dove ci sono spesso gli utenti che con i loro video insegnano lo spagnolo a chiunque.
5)Sentire musica spagnola. Per prima cosa compri o ti scarichi della musica spagnola. Senti la canzone e nello stesso tempo leggi le parole. Questo era un modo che usavo per l'inglese. Ascoltare tanta musica spagnola e assimilare bene le parole leggendo il testo. Quando dico musica spagnola, intendo dire proprio musica spagnola e non sudamericana o quella messicana. Lo spagnolo sudamericano è diverso da quello spagnolo tipico della Spagna, come del resto anche l'inglese americano è diverso da quello britannico. Nello spagnolo sudamericano alcune parole cambiano, per farvi un esempio in castigliano macchina si dice coche mentre nei paesi sudamericani si dice carro, e la pronuncia è completamente differente. Quando il mio coinquilino argentino parla, difficilmente capisco il suo spagnolo perchè la sua pronuncia è completamente differente dagli abitanti iberici. Quindi cercate di reperire tante canzoni di cantanti o gruppi della Spagna. Perciò niente Juanes o Shakira che sono colombiani.
6)Guardare i film spagnoli in lingua originale o film doppiati in spagnolo. Grazie ai DVD uno può scegliere le lingue del film. Spesso nei DVD c'è scritto Castellano, ma non preccupatevi, perchè come vi ho già detto, castigliano è sinonimo di spagnolo. Guardate tanti film in lingua spagnola usando anche dei sottotitoli, ma sconsiglio di usare i sottotitoli perchè spesso non corrispondono a quello che dice il personaggio del film. Se per caso non riuscite a procurarvi un film in lingua spagnola, potete guardare la vostra serie preferita in lingua spagnola. C'è un sito, si chiama seriesyonkis, dove potete vedere una serie spagnola in lingua originale o qualsiasi serie doppiata in spagnolo. In realtà in questo sito si possono vedere anche i film in lingua spagnola, ma ve li sconsiglio per i limiti di megavideo, a meno che non ci sia l'opzione di scaricarlo con megaupload. Sto usando tutt'ora questo sito per vedermi tutte le stagioni di Alias in spagnolo.
7)Leggersi tutto il dizionario spagnolo. Nei dizionari si trova quasi sempre la trascrizione fonetica, la pronuncia e le coniugazioni dei verbi. Quando vai a cercare una parola in un altra lingua, trovi spesso la frase associata a quella parola. Questo metodo funziona. Adesso vi spiego il motivo. Quando andavo in vacanza con i miei e con i Cocucci, in uno di questi viaggi andammo in Croazia. Una sera andammo a cenare tutti insieme in un ristorante, come al solito c'era il tavolo degli adulti e il tavolo dei ragazzi. Accanto al nostro tavolo c'era una coppia. Lei mi sembrava croata perchè parlava con il cameriere in croato. Invece lei era italiana, come il suo fidanzato, e aveva imparato a parlare il croato leggendo semplicemente un dizionario. Consiglio questo metodo soprattutto a chi ha una buona memoria fotografica.
8)Questo metodo piacererà a tutti i maschi. Fidanzarsi con una ragazza di madrelingua spagnola. Così dovrete parlare con tutto il tempo con lei in spagnolo. Si potrebbe fare che lei ti insegna lo spagnolo e tu le insegni l'italiano.
martedì 26 ottobre 2010
Non aprite quella porta
Sono chiusi perchè sono sempre per i fatti loro. Le uniche volte che ci parliamo sono per esempio quando dobbiamo pulire l'appartamento o quando c'è un problema con l'cqua calda e così vià. Una volta ho iniziato una conversazione con loro, iniziando a chiedere "Que habeis hecho hoy?" cioè che avete fatto oggi e lì abbiamo conversato un po', ma è finita lì. Vabbè, se proprio loro non sono interessati a socializzare con me, allora non socializziamo. Allora, mi rimane il mio terzo coinquilino, Gonzalo, l'argentino. Lo vedo poco poichè studia e lavora, ma quando lo vedo nell'appartamento posso socializzare con lui.
Sono chiusi perchè si chiudono sempre. Capisco chiudere la propria stanza per avere un po privacy perchè lo faccio anch'io, ma chiudere la porta della cucina no.Quando stanno in cucina, loro due chiudono sempre la porta. Non aprite quella porta: il messaggio di tutto cio' è che ci siamo noi in cucina e tu non puoi entrare. Allora, ha senso chiudere la porta della propria stanza, la porta del bagno, ma quella della cucina no. La cucina è uno spazio comune. Io quando sto in cucina, non chiudo mica la porta perchè è di tutti la cucina. Non capisco se vogliono un po di privacy mentre cucinano. Questi due sono proprio strani.
Aggiornamento del 27 ottobre
I miei due coinquilini oltre a essere chiusi, sono anche dei maiali. Adesso spiego il motivo. Loro dopo aver pranzato o cenato, non lavano mica le pentole e i piatti sporchi. Loro lasciano tutta questa roba in cucina nel frattempo perchè la laveranno in seguito oppure si aspettano che qualcuno lo faccia per loro. Forse io mi lamento, ma vorrei vedere voi andare in cucina e vedere questo spettacolo: piatti con un po di cibo dentro, pentole sporchissime e posate che puzzano. Io di solito dopo aver mangiato, lavo sempre le pentole e i piatti perchè sicuramente anche i miei coinquilini vorranno utilizzare la cucina, ma il tedesco e la catalana non capiscono questa cosa. Mentre scrivo, nella cucina ci sono ancora i piatti e le pentole sporchi della cena di ieri sera. Quello che c'è in cucina non è un bello spettacolo.
venerdì 22 ottobre 2010
Erasmus party con kit sorpresa
Qualche giorno fa ho ricevuto un'email dall'OMA. Riporto qui la traduzione italiana dell'email.
Cari studenti,
dall' OMA vi inviamo questa email da parte di alcuni studenti dell'UPF.
Se siete interessati, dovete mandare un'email all'indirizzo che compare sotto.
Tanti saluti
Lo Staff dell'OMA.
Buona giornata a tutti,
questo mercoledì 20 ottobre organizziamo una festa per tutti gli studenti della Pompeu Fabra, in particolar modo per i nuovi studenti erasmus.
Sarà una festa molto speciale e potrai prendere:
Una bevanda a tua scelta!
Special Pompeu Punch!
Fragole con cioccolata!
La tua tessera studente che ti da entrate gratuite e sconti allo Shoko e altri ristoranti club per tutto l'anno scolastico!
Ci sarà una lotteria per:
2 Cene al Shoko Restaurant
2 Bottiglie da prendere allo Shoko Club
2 Biglietti per il cinema
e tante altre sorprese.
Se vuoi venire a questa festa, devi inviare un'email prima di mercoledì mezzogiorno a:
(L'indirizzo non c'è bisogno che lo metta)
o mandare un sms o chiamare al:
(stessa cosa per il cellulare).
Se ti stai chiedendo quanto costa questo, è tutto gratis.
Considerando che non sono mai stato a una erasmus party, decido di spedire un'email per confermare la mia partecipazione e subito dopo ricevo l'email di risposta in cui mi danno l'indicazioni per arrivare a questo Shoko.
Il giorno dopo ricevo questa email dalla ESN (Erasmus Student Network).
Salve ragazzi,
come alcuni di voi avrà già notato, l'OMA ha inviato un'email pubblicizando il Pompeu Party. Questo party non ha niente a che fare con l'ESN (o con qualche altra sezione dell'ESN come l'ESN UPF, conosciuto come Jo, ESN o ESN UAB, UB, UPC), in ogni modo neanche con un'altra associazione studentesca all'UPF, ma con alcuni promotori privati. Vorremo farvi sapere che la Jo, ESN è una associazione senza scopo di lucro all'interno dell'università.
Ci sono alcune persone a Barcellona che fanno questo business, pubblicizzando feste "Erasmus", discoteche, bar e così via, perchè ci sono molti studenti internazionali che vogliono queste feste. Ci sono molti gruppi facebook per pubblicizzare cio', e loro guadagnano da cio'. E' il loro business e noi non vogliamo farne parte, ma ognuno di noi è libero di fare cio che vuole, pertanto nessuno sta mentendo ne' sta disinformando.
Vogliamo solo chiarire che ogni evento organizzato dall'ESN viene dagli studenti e per gli studenti. Siamo tutti volontari, quindi nessuno di noi riceve soldi: ogni singolo soldo che prendiamo, lo investiamo nelle prossime attività. Abbiamo e rispettiamo gli obblighi che l'ESN trattiene, e li mettiamo in acconto nelle nostre attività e nelle transazioni economiche.
Lo staff dell'ESN vorrebbe che tu ti goda il meglio della città, e divertirti come come noi ci siamo divertiti nella nostra permanenza all'estero o anche di più. Attraverso il nuovo programma, tu conoscerai nuove persone, scoprirai posti favolosi e avrai le migliori esperienze della tua vita. E la cosa più importante: siamo sempre qui per te.
Come molti di voi sapranno già cos'è l'ESN e cosa rappresenta, vorremmo solo specificare che a volte è difficile da dire a qualcuno un Erasmus Party dagli altri, e forse non è facile scoprire se qualunque evento è organizzato dall'ESN: basta cercare il nostro logo ufficiale.
Tanti saluti ragazzi! Speriamo di vedervi stasera al Sonora + Ratzzmatazz o in qualche altro evento prossimamente!
Lo staff della Jo, ESN.
Comunque sia, io decido di andare a questo party al Shoko. Era tutto effettivamente gratis e ho dato il mio nome per partecipare a questa lotteria. Ho anche incontrato qualcuno che conoscevo e che come me è uno studente erasmus. Ne ho approfittato per conoscere anche tre ragazze, di cui una molto carina. Il suo nome è Luisa, viene dall'Inghilterra e studia legge. Se non fossi stato così timido, avrei potuto continuare la conversazione e conoscere altre persone, ma la timidezza è il mio punto debole. Non vi dico che a volte fare una conversazione in queste feste è difficile: già devi parlare in una lingua che non è la tua, ma c'è anche la musica ad alto volume del locale che copre le tue parole. Nonostante cio', mi sono divertito e ad una certa ora me ne sono andato perchè ero un po lontano dal mio appartamento. Proprio per questo motivo, probabilmente, questo è stato il primo e ultimo party erasmus. Il mio appartamente si trova vicino all'università, ma lontano dal centro. Se dovessi ritornare di sera a casa, mi sarebbe difficile perchè le metro sono chiuse, non so neanche se ci sono i bus notturni e non c'è nessuna postazione bike sharing vicino a casa. Per ritornare da questa festa ho dovuto prendere una taxi, pagando dieci euro.
Poi non capisco perchè l'ESN abbia boicottato questa festa, considerando che era tutto gratis a differenza dei party organizzati dall'ESN che sono sempre a pagamento.
Due giorni dopo cioè oggi ho ricevuto questa email.
Ciao a tutti!
Grazie per aver partecipato alla nostra festa allo Shoko mercodì scorso. Speriamo che vi siate divertiti e speriamo anche che vi divertirete ancora con noi qui a Barcellona.
Nel caso vi siate dimenticati, c'era una lotteria con premi!!!! e i vincitori sono:
(compaiono vari nomi di studenti con rispettivi premi, tra cui ci sono io che ho vinto un kit sorpresa)
Per qualsiasi domanda, non esitare a contattarci per email.
Ci rivediamo
Cordiali Saluti!!!
Patry Vega e Davide Barillari
(studenti dell'UPF, non promotori privati come un' associazione "senza scopo di lucro" ha scritto in un'email)
In effetti non abbiamo dovuto pagare niente, a differenza dei party organizzati dall'ESN. Resta solo da scoprire cos'è questo kit sorpresa.
mercoledì 20 ottobre 2010
Un ladro nell'appartamento spagnolo
Il ladro in questione sono io. Se continuate a leggere, lo scoprirete.
Domenica sera sono arrivati i miei coinquilini, anzi una coppia, la catalana e il tedesco. Ci conosciamo pochissimo perchè stanno sempre fuori dalla mattina alla sera e ci vediamo pochissime volte. Penso che non andremo d'accordo perchè non ho fatto una buona figura con loro e se succedesse cio', dovrei cambiare appartamento perchè non ce la farei a vivere con persone che non sopporto. Ora vi racconterò cosa è successo.
Oggi ritorno a casa. Chiedo se c'è per caso qualcuno. Non risponde nessuno. Qualche ora dopo metto un po di musica al computer e subito mi risponde dalla stanza la catalana che mi dice di abbassare la musica. Lei stava dormendo e non voleva essere disturbata. E io che ne sapevo che loro erano in casa. Avrei dovuto intuire che erano in casa perchè c'era un portatile sul tavolo, ma io avevo urlato tantissime volte se c'era qualcuno in casa e nessuno mi aveva risposto. Di solito stanno fuori dalla mattina alla sera e io pensavo che non ci fosse nessuno in casa. Ero ritornati a casa alle cinque e loro stavano già dormendo? Cazzo, devono aver fatto qualcosa di stancante. Di solito quando non voglio disturbare nessuno come quando stavo nell'ostello, mi metto sempre gli auricolari, ma in questo caso pensavo di essere da solo.
Ora arriviamo al cosidetto furto. Non è un vero e proprio furto. Allora, Filippo prima di partire aveva lasciato alcune cose che avrei potuto utilizzare: sale, zucchero, farina, riso e così via. Alcune cose stavano sia in frigo che nelle mensole di sopra. Filippo avrebbe buttato tutta questa roba, ma era meglio che lasciasse tutte queste cose perchè non si deve mai buttare il cibo. Così, dopo che la ragazza che aveva urlato, mi decido di cucinare la pasta. La pasta è cotta e me la mangio. Intanto, si risveglia la coppia. I due vanno in cucina e confabulano tra di loro. Si scopre che io avevo mangiato la pasta che loro avevano comprato. Allora, gli spiego, indicando la roba di Filippo, che Filippo mi aveva lasciato tutta quella roba e io pensavo che la pasta fosse di Filippo perchè stava in una di mensole di sopra. Cosa avevano fatto i miei due coinquilini? Avevano tolto qualcosa in una delle mensole, spostandola in una di sopra, e avevano messo lì la loro roba. Così, avevo preso la pasta, pensando che fosse di Filippo. Pero, la coppia dovrebbe avvertire quando loro spostano la roba o sennò succede questa. Abbiamo chiarito le cose. Loro mettono in cucina la loro roba negli armadietti sotto e io la mia in nelle mensole di sopra.
Per adesso con i due ci sono state delle incomprensioni. Spero di andare d'accordo con loro e magari anche di diventare amici. Aspetto che arrivi anche Gonzalo che ho già conosciuto. Mi era sembrato un tipo simpatico. Per adesso l'appartamento spagnolo mi sembra un po...non saprei come descriverlo, ma non mi sembra come me l'aspettavo. Forse con il tempo. Chissà.
domenica 17 ottobre 2010
Dalla ricerca della casa alla ricerca della palestra
Finalmente ho trovato casa. Il proprietario dell'appartamento è Filippo, un italiano che affitta il suo appartamento perchè va a vivere in Irlanda con la sua ragazza spagnola e la loro bambina di due anni. Ho preso la camera dove stava precedentemente la bambina. Non aveva un letto e così Filippo ha comprato un letto. Non vi dico che scena: non avendo una macchina, in tre (io, Filippo e Gonzalo, l'argentino) abbiamo dovuto prendere il letto e portarlo a casa. Fortunamente la strada era poco meno di un chilometro. Uno stava davanti e gli altri due dietro. Ogni centro metri ci davamo cambio per cambiare le postazioni e vi dico che da dietro pesava meno. La cosa divertente è che ci guardavano tutti. Comunque, sto vicino alla metro Congres cioè vicino alla Pompeu Fabra e per me è molto comodo. Per adesso sono solo, ma sto aspettando i miei conquilini cioè l'argentino, il tedesco e la catalana. Conto molto sulla catalana perchè mi potrà insegnare un po di catalano.
La ricerca della casa si è interrotta. Ora comincia la ricerca della palestra, anzi del gimnasio. Dovro' pure mantenermi in forma, o no? Non vi dico che entusiasmo quando ho scoperto che c'era una palestra a pochi metri da dove sto io, Puro Impacto. In questa palestra si fa bodybuilding, capoeira, kick boxing/muay thai/boxe/K1, Brasilian Jiu Jitsu, MMa e Capoeira. Vado a informarmi alla reception della palestra. Scopro che in questa palestra non si paga in contanti, ma sono loro che prelevano la quota dalla tua quota. Be, decido di trovare un'altra palestra perchè preferisco trovarne una dove si paghi in contanti. Comunque sia, farò comunque una lezione di prova di Kick Boxing in questo Impacto Duro visto che è gratis.
venerdì 15 ottobre 2010
Niento foto, per favore
mercoledì 13 ottobre 2010
Odio la burocrazia
Odio la burocrazia. Odio ogni tipo di burocrazia legata all'erasmus. Odio che non si possano cambiare i corsi perchè sono gia' stati registrati nel mio certificato elettronico e non posso fare altri corsi se non quelli registrati nel sito. Odio che quelli della Pompeu Fabra mettano nel sito corsi che non esistono piu'. Odio che quelli della Pompeu Fabra mettano il sito in catalano perche' per capirci qualcosa ho dovuto usare il traduttore di google. Odio che quasi tutti i corsi siano catalani perchè, se pensate di andare a fare l'erasmus per imparare lo spagnolo, vi sbagliate di grosso.
Nonostante cio', posso darvi una bella notizia. Ho finalmente trovato un appartamento, come quello del film L'appartamento spagnolo, da condividere con altri studenti: un argentino, un tedesco e una catalana. Direi che va piu' che bene visto che ho come coinquilina una catalana che mi potrà insegnare un po' di catalano. Poi, l'appartamento è pure vicino a una palestra. Così, venerdì mi trasferisco lì. Posso solo dire una cosa. Evviva.
lunedì 11 ottobre 2010
Voglio una macchina del tempo
Cercherei, prima che inizi il periodo erasmus, un appartamento condiviso con altri studenti, sopprattutto erasmus. Se avessi fatto così, ora non mi troverei in un appartamento, abbastanza piccolo, con un algerino, Karim, che lavora. Così, mentre mi trovo in questa sistemazione provvisoria, continuo a cercare casa dove ci siano altri studenti, possibilmente erasmus.
Avrei potuto fare il corso di catalano. Considerando che quasi tutte le lezioni, a parte qualche lezione che è in castigliano, sono in catalano, io non ci capisco una mazza. Forse col tempo comincerò a capire. Se avessi potuto fare il corso di catalano, avrei capito molto prima. Ma non l'ho fatto perche' non c'era piu' tempo visto che ho deciso di iscrivermi al corso di catalano proprio qualche giorno fa mentre invece l'ultimo giorno per iscriversi al corso era il 28 settembre. Così, mi tocca seguire delle lezioni che per me sembra arabo, anzi un dialetto italiano visto che il catalano assomiglia a un nostro dialetto. Non bisogna dimenticare in Sardegna, precisamente ad Alghero, si parla il catalano.
Avrei potuto scegliere bene i corsi, guardando bene se è un esame orale o scritto. Invece, non ho guardato bene il sito. Così, ho messo nel learning agreement corsi che non esistono, cioe' prima c'erano, ma adesso no. Per questo motivo devo fare corsi diversi da quelli messi nel learning agreement. Ho scelto dei nuovi corsi. Ho messo nel form i corsi che dovrei fare e l'ho consegnato all'OMA cioè l'ufficio erasmus della Pompeu Fabra. Così loro avrebbero registrato i corsi che avrei dovuto fare. C'è un ma. Voglio di nuovo cambiare un corso perchè l'ho seguito, ma non mi piace per niente. Andro' all'OMA per vedere se posso cambiare, ma dubito. Almeno, ci provo.
Se avessi la macchina del tempo, tornerei indietro nel tempo e cambierei quel momento in cui ho deciso di prendere la borsa erasmus. Così, non ci sarebbe stato tutto questo bordello. Comunque, nonostante tutti questi problemi, è sempre un'esperienza.
venerdì 8 ottobre 2010
La Rambla
La Rambla e' una strada molto trafficata. In questa strada i turisti vengono e vanno. Si fermano nei negozi a comprare i souvenir da portare a casa o ai propri amici. Si fermano a mangiare nei ristoranti la paella con la sangria. Ma, sopprattutto si fermano per vedere gli artisti di strada.
Gli artisti di strada della Rambla sono solitamente sudamericani e fanno questo per vivere. Alcuni fanno le classiche statue viventi che possono ritrarre vari personaggi. C'è il joker, Edward Scissorhands, Jack Sparrow, il cowboy, Catwoman, Zorro, Marilyn Monroe, Predator e cosi' via, ma vorrei ricordare del demone che rimane sospeso in aria perche' e' quello che ha avuto piu' successo tra i turisti della Rambla. Si puo' trovare nella Rambla anche l'imitatore di Michael Jackson che fa il classico Moonwalk. Per rimanere sempre in tema di danza, abbiamo anche il ballerino di flamenco impazzito. Si possono trovare anche quelli che fanno capoeira, ma di solito vengono la sera. Abbiamo anche il prestigiatore che di solito si trova all'inizio della . Non puo' mancare il clown che prende in giro ogni turista che gli passa accanto. Questi artisti di strada si fanno un mazzo dalla mattina alla sera per divertire il turista, ma quasi sempre ricevono pochissimi euro.
Oltre agli artisti di strada, nella Rambla abbiamo anche quelli che fanno il classico gioco delle tre carte con le scommesse. Qui non bisogna scoprire dov'e' l'asso, ma si deve scoprire dov'e' la pallina e di solita si punta sempre cinquanta euro. Ci sono quelli che fanno il gioco e i complici che di solito vincono sempre. Il bello di questa cosa e' che ci sono sempre quelli che ci cascano. Si vede che non hanno mai visto Le Iene, che tra l'altro e' un format spagnolo.
Ho citato ogni tipo di artista di strada, ma manca quello piu' importante: il musicista. Nella Rambla non troverete mai i musicisti perche', a quanto pare, non hanno il permesso di suonare in questa strada. Quindi, se volete sentire qualcuno che suona per strada, non dovete altro che andare a Plaza Cataluñya. Di solito si trovano dei gruppi che suonano e uno di loro, mentre gli altri suonano, vende il cd del gruppo. C'è perfino quello che si porta il pianoforte.
Questa è Barcellona.
giovedì 7 ottobre 2010
Un appassionato di Jackie Chan
Mia madre mi aveva mandato in un'email il contatto di un certo Karim. Lei aveva avuto questo contatto da Alessandro, un nipote di una sua amica, che era stato a Barcellona per erasmus.
Decido cosi' di contattare questo Karim. Mi viene a prendere all'ostello per portarmi nell'appartamento dove vive. Si trova nella zona universitaria, vicino alla fermata della metro Universitat. L'appartamento e' abbastanza piccolo. Appena uno entra, alla sua destra puo' trovare il bagno, un bagno come tutti gli altri, ma c'e' un piccolo particolare: c'e' un buco sulla soffitta per sfruttare l'acqua di quello di sopra e uno si fa' la doccia in questo modo. Credo che faro' doccia raramente. Dopo il bagno c'è la cucina, molto piccola, e non ha nemmeno una porta. C'e' il salotto, anche questo molto piccolo. Ci sono due stanze, una la sua e l'altra che affitta di solito a qualcuno. Quest'ultima e' la stanza dove dovrei andare. Ha due letti, un comodino, un armadio e una scrivania dove tiene un computer che puo' togliere dalla stanza, se glielo chiedo, visto che ho gia' il mio portatile. La cosa importante del piso e' che ha internet wi-fi, ma non ha la calefaccion perche' Karim mi ha detto che non serve visto che dal vetro della finestra non passa l'aria fredda. Non fara' freddo in questo appartamento, ma preferisco avere qualcosa che faccia calore durante l'inverno visto che sono un tipo molto freddoloso, considerando che sono molto magro.
Decido di prendere questa stanza come sistemazione provvisoria. Il prezzo della stanza e' di treciento euro, spese incluse. In alternativa, mi ha detto cosi' Karim, il prezzo della stanza, come sistemazione provvisoria, e' di dieci euro al giorno che corrisponde a treciento euro al mese (dieci euro per trenta giorni). Cosi', il dieci ottobre , giorno del check-out all'ostello, andro' in questo appartamento per qualche giorno, giusto il tempo per cercare casa.
Allora, per essere simpatico e' simpatico questo Karim che viene dall'Algeria, ma l'appartamento lascia un po' a desiderare. Preferisco stare in un appartamento condiviso condiviso con altri studenti, ma per adesso mi devo accontentare di questo. Poi, penso che andro' molto d'accordo con questo Karim perche' e' un appassionato di Jackie Chan come me.
martedì 5 ottobre 2010
Mission Impossible
Devo dire che e' bello stare in ostello perche' e' un luogo dove vengono persone da ogni parte del mondo, ognuno con un motivo diverso. Per esempio, Gianni di Pescara, era venuto a Barcellona per qualche giorno perche' c'era una sua amica che faceva un'espozione. Mi aveva pure chiesto se facevo architettura a Roma perche' mi aveva gia' visto da qualche parte. Chissa', poi si scopre che anche lui e' un amico di Giulia e potrebbe anche essere visto che piu' o meno hanno la stessa eta'. Poi, se n'e' andata anche la classe svizzera composta da ventitre' ragazzi, tra cui c'erano delle bionde carine. Questa classe era in vacanza a Barcellona senza il professore. Tutta vita senza i professori che ti controllano come succede durante le gite scolastiche. Adesso che ci penso...la scuola e' appena iniziata e loro fanno vacanza? Valli a capire, sono svizzeri.
La ricerca della casa prosegue e io ho cominciato a seguire le lezioni. Non ho capito una mazza di quello che diceva la professoressa perche' la lezione era in catalano che e' la lingua ufficiale della Pompeu Fabra come nelle altre altre universita' di Barcellona. Il catalano assomiglia a una specie di dialetto italiano e non dimentichiamoci che in Sardegna, precisamente ad Alghero, parlano il catalano. Per fortuna, che c'era questo taller de direccio' de actores che era in castigliano (per chi non lo sapesse il castigliano e' lo spagnolo) e quindi capivo qualcosa. A proposito dei corsi, ho scoperto che ho messo nel learning agreement corsi che non ci sono piu' e quindi dovro' modificarlo.
Ero venuto in Spagna per imparare lo spagnolo, pardon il castigliano, ma, a quanto pare dovro' imparare anche il catalano. Mission Impossible: imparare due lingue diverse nello stesso tempo.
giovedì 30 settembre 2010
Un film post apocalittico
Ieri sera Barcellona non era come le altre sere. No. Sembrava una citta' devastata da una catastrofe come quelle che si vedono nei film post apocalittici.
Dopo la huelga generale (sciopero generale per quelli che non capiscono lo spagnolo) Barcellona si presentava cosi' la sera. Scritte sui negozi del tipo abbasso il capitalismo e c'era una che diceva polizia fascista, segno che qualche italiano si e' unito alla manifestazione. Alcuni negozi e restauranti presentavano vetrine rotte. Quasi tutto era chiuso, dai negozi ai restauranti. La strada era piena di poliziotti in tenuta antisommossa con le loro camionette. Ogni tanto si vedeva un'ambulanza che correva con la sirena spiegata. Ogni via era sporca di spazzatura. Spesso, in qualche strada si poteva vedere qualcosa che bruciava o che era ormai in cenere: come un cassonetto della spazzatura, un bagno chimico oppure una macchina come quella che vedete del video. Gli spagnoli era davvero incazzati. Sembrava che a Barcellona dominasse l'anarchia. Il giorno dopo a Barcellona e' ritornata la normalita'. Meglio cosi'. Cosi oggi ho potuto usufruire dei mezzi.
Nonostante il clima da film post apocalittico, io e Filippo siamo usciti la sera visto che era la sua ultima sera a Barcellona. Ultima per modo di dire perche' ritorna a Barcellona tra un mese. Ha trovato lavoro, sempre a Barcellona, e a novembre lui deve iniziare le lezioni allo IED. Comunque, a Plaza Cataluñya avevamo appuntamento con un suo amico, Rodrigo, un tipo abbastanza eccentrico e si fa notare perche' porta al naso un piercing grosso. Lui fa il fotografo e viene dal Brasile. Ha raccontato dei progetti fotografici, spesso su dei nudi e talvolta blasfesmo. Lui vuole essere polemico, cosi' dice. Mi sono divertito troppo quando mi ha chiesto di fargli una foto insieme a Filippo. Scattavo una foto, ma dovevo farne un'altra perche' questa non andava e cosi' via. Avro' scattato almeno dieci foto. La cosa divertente e' che lui senza neanche guardare l'obiettivo della sua refelx riusciva a scattare benissimo una foto. Si, lo ammetto, sono negato come fotografo. Con la mia macchinetta faccio le foto senza badare a nessun dettaglio, basta che la foto non sia mossa e venga abbastanza illuminata.
Che successo oggi? Niente di particolare. Filippo e' ritornato alla sua Vicenza ed io potro' partecipare al taller de direccio' actores. C'è stato oggi la riunione degli studenti eramus per fare il sorteggio dei laboratori che sono a numero chiuso. Che posso dire? Ho avuto culo. Imparero' a dirigere degli attori. Un'altra bella notizia e' che ormai il learning agreement e' firmato perche' a quella riunione c'era anche il coordinatore spagnolo. Tutto va alla grande. A parte il fatto che devo ancora trovare casa.
mercoledì 29 settembre 2010
Sciopero generale
Decine di voli cancellati, servizi minimi per treni, metrò, autobus, ospedali e scuole, traffico stradale interrotto dai picchetti: la Spagna gira al rallentatore nella giornata del primo sciopero generale dell'era Zapatero, deciso dai grandi sindacati contro la riforma del mercato del lavoro, che diminuisce le indennità di licenziamento, e il giro di vite anti-deficit decisi dal governo socialista. Ugt e Ccoo, i due grandi sindacati che hanno promosso la protesta, parlano di una adesione intorno al 70%. Il governo ha tuttavia sottolineato che la mattinata è stata all'insegna della «normalità» e senza incidenti significativi. Nel pomeriggio, però, si sono verificati scontri a Barcellona tra ragazzi incappucciati e polizia.
Sono contento che gli spagnoli facciano questo sciopero generale contro il loro primo ministro (dovremmo anche noi fare una cosa simile contro il nostro premier), ma questo sciopero mi ha messo in difficolta'. Adesso capirete il perche'.
Oggi, sapendo che c'è' lo sciopero, provo a prendere la metro. Ok. I cancelli sono chiusi. Devo assolutamente andare all'universita' perche' devo farmi firmare il famoso learning agreement dal coordinatore spagnolo. Ho tempo massimo una settimana per rimandare alla mia una universita' il learning agreement controfirmato via fax. Siccome il professore riceve solo il mercoledi' dalle 11 alle 12, devo andare alla Pompeu. Alla fine decido di andare all'universita' in taxi. Sette euro. Direi che sono il primo studente che va all'universita' in taxi. Originale. Se ci sono queste emergenze, uno ricorre a tutto. All'universita' mi dicono che anche i professori sono in sciopero. Cosi', con un altro taxi ritorno a Plaza Cataluñya. Cazzo. Ci sono una marea di poliziotti con tenuta antisommossa, stile G8.
Devo assolutamente farmi questa tessera del Bike Sharing. Potrebbe servirmi se ci fosse di nuovo uno sciopero in futuro. Inoltre, pedalare fa bene alla salute. Ovviamente, se uno decide di fare uso del Bike Sharing invece dei mezzi pubblici, risparmia moltissimo.
martedì 28 settembre 2010
Barcellona
Sono arrivato a Barcellona. Dopo aver preso l'aerobus che mi ha portato a Plaza de Cataluñya, mi dirigo verso l'ostello. Si chiama Hipkarma e si trova in Ronda de Sant Pere. Mi trovo in una camerata che ha otto letti a castello. Io mi trovo in uno dei letti di sopra, il che e' un problema visto che non sono abituato a dormire in un letto di sopra. L'ambiente e' carino ed e' pieno di ragazzi. Ho pure conosciuto un ragazzo italiano che si chiama Filippo.
Posate le valigie nella camerata, mi dirigo all'universita per sfruttare il wi-fi della Pompeu Fabra per cercare i soliti annunci di piso compartido su loquo. Sto per collegare il portatile alla presa, anzi l'ordenador, ma mi accorgo che ho bisogno di un adattotore. Cosi', alla fine uso un pc dell'universita'.
Vado su loquo e poi vado su piso compartido. Restringo il campo a estudiantes. Leggo vari annunci e mando varie email. Ho un appuntamento alle 16.20 per vedere un appartamento condiviso con due francesi. Vedo la camera e penso che potrebbe andare bene. C'è solo un piccolo particolare. Io ho conosciuto la signora che e' la proprietaria dell'appartamento, ma non i due inquilini. Se avessi conosciuto anche i due francesi, sarebbe stato meglio perche' importante conoscere i coinquilini con cui si andra' a convivere. Cosi', lascio perdere e la mia ricerca prosegue ancora.
Ritorno all'ostello. Siccome ho comprato un adattatore, provo il wi-fi dell'ostello. Funziona alla grande. Pero' preferisco usare il pc dell'Hipkarma perche' sul letto e' davvero scomodo usare il pc. Usero' il mio portatile per guardarmi le serie in spagnolo visto che si possono usare i pc fino alle 23.00.
In Spagna e' importante sapere lo spagnolo perche' succede di fare alcuni sbagli che porteranno a conseguenze non piacevoli. Vado all'alimentari sotto l'ostello per prendere alcune cose per fare colazione: il te e biscotti. Quando ritorno all'ostello, incontro Filippo al portone che fuma. Gli faccio vedere cosa ho comprato per colazione. Lui mi fa notare che in realta' il te non e' te, ma camomilla. Non sapendo come si diceva te in spagnolo ho preso una cosa che assomogliava di piu' a un te. Ritorno insieme a lui dall'alimentari per andare a cambiare la camomilla con il te visto che conosce i commessi. Cosa ho imparato da tutto cio'? Che devo assolutamente imparare in fretta lo spagnolo visto che ci rimarro' per cinque mesi.